Ieri il Tribunale di Milano ha prosciolto i dieci imputati accusati di aver violato la legge la legge Scelba del 1952, che punisce l’apologia del fascismo, per aver compiuto durante la commemorazione in memoria di Sergio Ramelli “manifestazioni usuali del disciolto partito fascista” come “la ‘chiamata del presente’, il cosiddetto ‘saluto romano’, l’esposizione di uno striscione inneggiante ai camerati caduti e di numerose bandiere con croci celtiche”. Una decisione in aperto contrasto con quanto prescritto dalla Costituzione in materia e per altro in contraddizione con quando avvenuto per episodi simili nell’aprile 2013, quando la gup di Milano Elisabetta Meyeraveva rinviato a giudizio 16 persone, tra cui alcuni dei militanti prosciolti il 10 giugno per i fatti del 2014. Il processo a loro carico si è aperto lo scorso 26 maggio.
Qui sotto una breve rassegna di materiali per farsi un’idea di come venga amministrata la giustizia in Italia in merito alla ricostituzione del partito fascista e all’applicazione delle leggi Scelba e Mancino
XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana
http://www.governo.it/Governo/Costituzione/disposizioni.html
Legge Scelba
http://archivio.rivistaaic.it/materiali/atti_normativi/XIII/pdf/l1952_00645.pdf
Legge Mancino
http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/dl_122_1993.pdf
Sentenza della Corte di Cassazione in materia di manifestazioni fasciste
http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2012/09/Cassazione-35549_2012.pdf
Sentenza del tribunale di Milano in merito al saluto romano